Oggi ho pulito il pennino. Si può vedere dal colore di queste lettere, che il colore è sbiadito. Ci vuole un po’ perché l’acqua esca completamente e l’inchiostro riacquisti il suo blu intenso. Ho appena rinfrescato il lievito e messo sulla mensola a fermentare. Si tratta di aspettare. C’è una bellezza particolare in questo, nel lasciare al tempo il lavoro. A. si è messo sul divano a dormire. Io sono al tavolo, informalmente diventato la mia scrivania. Fuori nevica assai. Per qualche giorno abbiamo potuto vedere l’asfalto ma da questa mattina tutto è tornato bianco. L’aria gonfia di fiocchi.
Diresti che non è una giornata rimarchevole, come questo inchiostro sbiadito. Eppure sono giornate come questa che inevitabilmente calamitano la mia attenzione alla vita. Sono giornate che esistono per parlare di loro stesse.
Da tempo non conosco più la noia. Perché la maggior parte della mia esistenza è divorata da interessi, lavoro e amore. Mentre invece i momenti silenti, ossia quelli che respingono ogni richiamo a qualsivoglia attività, finiscono per rivelare se stessi, per mostrare finalmente la sottile grana del tempo. Sono momenti di irrequietezza molto profonda, nei quali l’inquietudine si affaccia oltre i parapetti del cuore. Oppure pensavi che sapessero di serenità e spensieratezza? Non mi considero così maturo da poter accogliere la sostanza del tempo con la pacifica indole di chi sa già accettare la vita nella sua smisurata e inconoscibile interezza. Restare nei momenti di rivelazione del senso è un esercizio complesso.
Per questo le giornate più semplici, routinarie, quelle che nascondono la tentazione di far dire, una volta arrivati a casa la sera, “Eh oggi niente di particolare”, sono le più importanti. Anche un inchiostro sbiadito infatti, posside il carattere di rimanere sulle pagine a conservare i messaggi che gli sono affidati.
Sono le giornate in cui, finalmente, possiamo ascoltarci.
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Eh sì 🙂
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Credo tu abbia colto la chiave di volta dello stare al mondo! Il più, almeno per me, è ricordarlo.
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Beh forse ho colto il senso che ha per te! Purtroppo non ancora quello che ha per me, o almeno non completamente 🙂
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