D’autunno i campi assomigliano a laghi ghiacciati. Onde misurate e regolari, grosse zolle lucide di taglio e umide di nebbia, immobili nei rintocchi del campanile.
Fazzoletto di verde e risorgive
che il Tartaro incammina verso il mare
nell’aperta campagna sotto i monti,
affiora la tua storia dalla terra
ferita per millenni dall’aratro
umile fango di sudori umani
ed humus di palude, creta e ghiaia.
Sergio De Guidi